sabato 2 luglio 2011

2° Day - The are the others

Comincia il cielo, coprendosi finemente di grigio,grigio chiaro, sempre più intenso fino a diventare quasi nero e comincia la pioggia: a catinelle all'improvviso e noi a rientrare velocemente in albergo. Esattamente nel momento in cui dovevamo uscire per la nostra visita di Bologna ecco che il cielo decide di venire giù e riempire di pozzanghere i marciapiedi, far esplodere di cascatelle le grondaie, infradiciare i passanti...e rinchiudere noi nella sala riunioni.

L'occasione buona per parlare tra di noi, avere momenti di relax e sviluppare le tematiche dello scambio. Con impegno e buona volontà i nostri sforzi sembrano venire rincompensati ed il cielo si apre in due facendo uscire un marasma di raggi solari che si specchiano sulle piscine d'acqua estese sui selciati e le città invisibili dentro nascoste.


Scopriamo che bologna conta più chiese che tabaccai, lo scopre tristemente Mario, che per mezzo pomeriggio non riesce a fumare, e lo scopriamo meno tristemente noi: anche se dopo un ora di visita guidata culturale al seguito del nostro Cicerone Andrea ci viene voglia di un gelato. Di una pausa e di qualche momento di relax su e giù per Bologna la Rossa come la chiamano qui. Facile da intuire perché.


Bologna famosa per le pietre rosse, per le colline, per i tortellini e per le torri: ma noi conosciamo anche la Bologna da bar, la Bologna by night, la Bologna usciamo per le strade che qualcuno incontriamo di sicuro, la Bologna che se non facciamo mattino chi ci riesce a dormire, la Bologna godereccia delle osterie locali, la Bologna post-moderna dei techno-abituè pronti a scagliarsi nella bolgia elettrica come moderni Dante tra i gironi della psichedelia.

Vabbeh: non che abbiamo fatto tutto questo, anzi, però questa è l'atmosfera bolognese attraverso la quale abbiamo passeggiato. Arrivando in ritardo ad un concerto già finito e voltando strada verso la sala da ballo.

1° Day - We are the others"

Sono arrivati?”, “no, ancora no”, “e adesso?” “No Luca, me lo hai chiesto trenta secondi fa, sono vicini all'uscita dell'autostrada. Tra pochi minuti sono qua, non ti agitare”.

Chi arriva sono i ragazzi rumeni, chi li aspetta sono i ragazzi italiani. 24 in tutto, che per otto giorni condivideranno albergo, pranzi, cene, aperitivi, role-play, visite istruttive, culturali, scambi e reciproca conoscenza. Condivideranno il lato reale e vero dell'integrazione e della discussione. Laveranno assieme i piatti, rifaranno le lenzuola alle collaborazioni tra Italia e Romania, stenderanno invece un velo pietoso sui pregiudizi e gli stereotipi, “I panni sporchi si lavano in casa diceva mia nonna”, “Si anche la mia Luca, stanno arrivando ti ho detto. Calmati”

Questione di centrifuga, secondo gli italiani: centrifuga di pensieri, ignoranza ed episodi, la centrifuga fatta dai giornali italiani nel 2007 in un abbondante campagna pubblicitaria contro i rumeni in Italia. Campagna ad alta temperatura, a ciclo completo: e senza ammorbidente.

Questione di capi sbagliati non tinteggiati secondo i rumeni: persone sbagliate che anche in romania creano problemi, etnie minoritarie che scoloriscono sull'intero cestello.

L'autobus infine arriva, ci si riposa tutti in albergo, poi si comincia a chiaccherare e a conoscerci meglio, progetti ed associazioni verranno presentati domani, oggi la stanchezza si legge sugli occhi, ed troppa.

La serata per una breve visita a Piazza San Francesco, dove i ragazzi bolognesi sono soliti incontrarsi per quattro risate serali davanti alla chiesa. Sorridono i volti, sfumano mescolandosi tra i palazzi, gli autobus e le chiese, sfumano insiema a bologna, che per una volta: va a dormire presto.